La Cripta delle Repentite a Palermo
CRIPTA DELLE REPENTITE – E’ tornata alla luce una decina di anni fa la Cripta del Convento di Santa Maria la Grazia, un gioello che porta ala luce una delle storie più curiose ed incredibili del passato di Palermo.
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Il convento cinquecentesco è meglio conosciuto come il convento delle Repentite, ed era abitato da donne che dopo aver vissuto in maniera dissoluta, pentite, decidevano di ritirarsi a vita monastica.
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Le prostitute nel monastero erano mantenute dalle cortigiane ancora in attività attraverso il pagamento di una tassa al Senato palermitano, il diritto della bacchetta. Questo tributo non era obbligatorio, veniva richiesto alle prostitute che volevano vestire gli abiti che erano riservati solo alle “donne oneste”.
Il monastero fu abolito nel 1866 ma la chiesa rimase aperta al pubblico ancora per qualche anno. Durante i lavoro di ristruttazione della Chiesa in Via Divisi (oggi utilizzata come aule per dipartmenti universitari) la cripta è tornata alla luce quasi per caso.
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I lavori hanno riportato a galla una chiesa sotterranea di circa sedici metri quadrati dove si trova un altare seicentesco e delle panche dove venivano poggiati i corpi senza vita delle defunte dove si praticava un’antica tradizione che prevedeva il prosciugamento dei corpi prima della sepoltura. Nella cripta è visibile anche la tomba della Madre Badessa identificata da una lapide.
VISITE – Oggi la Cripta è visitabile in Via Divisi 81 ogni venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17:40).
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